workshop

di Italia Innovation
30 Giugno 2023

Where do we go from here?

La giornata del 15 Aprile 2023 ha segnato la conclusione dell’impegno di Italia Innovation a Valdagno.
Un percorso che, a partire dal 2019, ha messo la città laniera al centro di un dibattito sul proprio futuro legandolo a quello del capitalismo e delle democrazie occidentali.

La giornata del 15 Aprile 2023 ha segnato la conclusione dell’impegno di Italia Innovation a Valdagno. Un percorso che, a partire dal 2019, ha messo la città laniera al centro di un dibattito sul proprio futuro legandolo a quello del capitalismo e delle democrazie occidentali.

L'impegno dei cittadini

Al seminario hanno preso parte 120 cittadini di Valdagno, rappresentanti di ogni generazione, dimostrando un ampio coinvolgimento comunitario. La presenza di un così vasto spettro di età ha offerto la possibilità di includere una varietà di prospettive e di esperienze, garantendo un dibattito ampio e inclusivo sul futuro della città.

Struttura del seminario e temi affrontati

L’evento si è articolato in tre tavole rotonde tematiche, ciascuna volta su un particolare aspetto del futuro di Valdagno.

Il primo tema, Genius Loci, ha visto i partecipanti discutere dei nuovi valori su cui la città dovrebbe basare la sua rinascita culturale. In questa sessione, si è riflettuto su come la formazione, le arti, l’architettura e le infrastrutture, sia materiali che immateriali, possano concorrere a rendere Valdagno una città connessa con il mondo, rinnovando la sua attrattività e vitalità.

Il secondo tema, Benessere, ha invece posto l’accento sulla salute dei cittadini. I partecipanti hanno dibattuto su come avviare una nuova fase per la salute della comunità, unendo in una visione olistica le cure mediche, gli stili di vita sani e le attività sportive, sia agonistiche che amatoriali, come elementi fondamentali per una città che si prende cura del benessere dei suoi abitanti.

Infine, il terzo tema, Rigenerazione, ha focalizzato l’attenzione sul futuro economico di Valdagno. In questa tavola rotonda, i partecipanti hanno esplorato le possibili strade per una nuova fase di sviluppo economico, con la consapevolezza dell’importanza della salvaguardia ambientale e di una maggiore mobilità sociale.

La Progettazione Partecipata e Il Ruolo della Parsons School di New York

La progettazione partecipata, un approccio che coinvolge direttamente tutti gli attori interessati nel processo di creazione e realizzazione delle soluzioni, è stato un elemento centrale di questa iniziativa. Tale approccio promuove innovazione, inclusione e la creazione di soluzioni pragmatiche e sostenibili che trovino riscontro positivo nella comunità. Il seminario è stato guidato dal Prof. John Bruce, esperto di progettazione partecipata e Direttore del Transdisciplinary Design Program alla Parsons School di New York. Non alla sua prima visita a Valdagno, il Prof. Bruce ha portato la sua vasta esperienza e competenza, fornendo una preziosa leadership nel corso del seminario. La Parsons School of Design è infatti riconosciuta a livello globale per la sua eccellenza nel campo del design, con un focus specifico sul coinvolgimento attivo della comunità nella progettazione e nello sviluppo sostenibile.

Strategie Emergenti e Proposte

Il seminario ha prodotto una serie di proposte per il rinnovamento di Valdagno, tra cui l’accento sulla generazione economicamente attiva, politiche meno assistenzialiste, la valorizzazione delle contrade come luoghi di sviluppo della vita comunitaria e di salvaguardia del patrimonio naturale. Inoltre, è stata espressa la visione di una Valdagno cosmopolita, con nuove attività economiche e culturali capaci di attrarre persone da tutto il mondo per motivi di studio, ricerca e lavoro.

Il ruolo della generazione economicamente attiva

Il seminario ha messo in luce l’importanza cruciale della partecipazione attiva delle generazioni più giovani nella pianificazione e nello sviluppo di Valdagno. Questi giovani adulti, in età lavorativa, rappresentano un motore di energia, creatività e intraprendenza che può stimolare e guidare un’efficace rigenerazione economica della città.

L’ISTAT ha registrato un declino preoccupante del 40% dei residenti trentenni a Valdagno negli ultimi vent’anni, un dato che sottolinea l’urgenza di rivolgere l’attenzione a questo gruppo demografico. La diminuzione dei residenti in questa fascia d’età è un chiaro segnale della necessità di un cambiamento, in particolare se si considera la scarsa rappresentanza di ventenni e trentenni nella classe dirigente della città, sia in ambito politico, economico, imprenditoriale che istituzionale.

Il rafforzamento del coinvolgimento dei giovani adulti nelle dinamiche della città non implica solo un cambiamento demografico, ma anche un potenziamento dell’impegno civico e una maggiore inclusione nelle decisioni che influenzano la vita quotidiana. Questo cambiamento potrebbe tradursi in un supporto più ampio e strutturato alle iniziative imprenditoriali dei giovani, potenziando la formazione professionale e l’educazione continua. 

Ma il riconoscimento dell’importanza della generazione economicamente attiva non dovrebbe limitarsi a queste misure. È fondamentale anche creare opportunità di lavoro gratificanti, che possano offrire ai giovani una ragione per rimanere a Valdagno, contribuendo attivamente alla vita comunitaria e allo sviluppo sostenibile della città. Questo implica un impegno a diversi livelli, che va dalla politica all’economia, passando per l’educazione e il mondo del lavoro, per costruire un ambiente stimolante e accogliente in cui i giovani possano crescere, lavorare e contribuire al benessere della comunità. 

In questa prospettiva, il seminario ha sottolineato l’importanza di sviluppare politiche e programmi mirati a promuovere l’attrattività di Valdagno per i giovani adulti, puntando a invertire il declino demografico e a sfruttare l’energia e il potenziale che la generazione economicamente attiva può offrire. Questa svolta strategica può rappresentare una chiave di volta per il futuro della città, stimolando la rigenerazione economica, culturale e sociale di Valdagno.

Stimolare l'Intraprendenza Civica: Un Nuovo Orizzonte

Uno degli spunti principali emersi dal seminario è stata l’esigenza di intensificare lo spirito di intraprendenza tra tutte le generazioni, inclusa la terza età. Questa necessità riflette una visione olistica che riconosce l’importanza di ogni individuo nel costruire una società resiliente e prospera. 

In luogo di concentrarsi esclusivamente su politiche assistenzialiste, il seminario ha portato alla luce l’importanza di un approccio che valorizzi, riconosca e premi le competenze, l’abilità e l’impegno individuali. L’idea alla base di questa prospettiva è che l’incoraggiamento verso l’autosufficienza e l’imprenditorialità può stimolare l’innovazione sociale e creare un impatto tangibile sulla comunità.

È stato suggerito di riconsiderare e riformulare le politiche esistenti con un occhio di riguardo verso l’inclusione intergenerazionale. Questo concetto non solo riconosce l’importanza della diversità di età, ma sottolinea anche come ogni generazione possa contribuire alla società con il proprio insieme unico di competenze, esperienze e visioni. L’inclusione intergenerazionale, dunque, non è solo un dovere etico, ma un potente motore di progresso e innovazione.

Un altro punto chiave è stato l’accento posto sull’ampliamento delle abilità. Avere una popolazione ben preparata, versatile e in grado di adattarsi a nuove sfide è essenziale per costruire una società dinamica e pronta al cambiamento. Questo richiede un impegno a lungo termine per l’istruzione e la formazione, non solo nelle tradizionali abilità tecniche e accademiche, ma anche in quelle più ‘morbide’, come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e l’intelligenza emotiva.

Nel complesso, la promozione dell’intraprendenza civica rappresenta una visione positiva e proattiva del futuro, in cui ogni cittadino è visto come un attore chiave per il progresso della società. Tale approccio non solo crea una comunità più resiliente, ma contribuisce anche a una società più equa, inclusiva e innovativa.

Rivitalizzazione delle contrade: un patrimonio rurale da riscoprire

Il seminario ha riservato una notevole attenzione alle contrade, le zone rurali che circondano Valdagno, sottolineando il loro potenziale come luoghi di sviluppo comunitario, sostenibilità e innovazione. Questi territori possono rappresentare un punto di partenza significativo per una nuova visione di sviluppo economico e sociale, soprattutto se vengono considerati come elementi fondamentali di una strategia policentrica del territorio, piuttosto che periferie di un’area urbana.

Le contrade hanno molto da offrire. Queste sono testimoni di una storia e di una cultura che si fondono con il paesaggio naturale, creando un tessuto di risorse che possono essere valorizzate in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Le loro potenzialità possono essere messe a frutto attraverso un approccio olistico che integri la comunità con la sua storia e con le sue risorse naturali, ma senza rinunciare a una visione moderna e contemporanea dell’architettura e dell’urbanistica.

Tra le opportunità offerte dalle contrade, si possono includere iniziative legate all’agricoltura sostenibile, alla salvaguardia del patrimonio naturale, alla promozione dell’educazione ambientale, ma anche alla valorizzazione delle tradizioni locali. Un uso sostenibile del territorio rurale potrebbe, ad esempio, stimolare la nascita di piccole imprese legate all’agriturismo, che combinano la produzione locale di cibo con la promozione del turismo sostenibile. Questo modello di business potrebbe contribuire alla diversificazione dell’economia locale, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando un maggiore coinvolgimento civico.

Ma il potenziale delle contrade non si esaurisce in queste iniziative. Queste aree potrebbero diventare luoghi di sperimentazione di nuovi modelli di vita comunitaria, in cui l’interazione tra le persone, le attività produttive e l’ambiente naturale sia guidata da principi di sostenibilità e di inclusione. Possono, inoltre, rappresentare un laboratorio di innovazione nell’ambito dell’architettura e dell’urbanistica, in cui sperimentare nuove soluzioni abitative, nuovi servizi e nuove modalità di gestione del territorio.

Questo rinnovato interesse per le contrade, e per le potenzialità che possono offrire, segna una svolta nella visione dello sviluppo del territorio di Valdagno. Invece di concentrarsi esclusivamente sul centro urbano, si apre a una visione più ampia e integrata, che vede nella ruralità non un elemento marginale, ma una risorsa fondamentale per il futuro della città e della sua comunità.

Rinnovata Visione Cosmopolita per Valdagno

Il seminario ha ricordato vivacemente l’aspirazione di Valdagno a riconquistare la propria identità cosmopolita. Storicamente, nonostante le sue dimensioni contenute, Valdagno ha mostrato una straordinaria apertura verso l’esterno, grazie alla lungimiranza dei suoi imprenditori. Un emblematico esempio di questa vocazione è rappresentato dalla ferrovia che collegava Vicenza a Valdagno. 

Questo progetto infrastrutturale, unico nel suo genere, fu realizzato grazie all’iniziativa di “The Province of Vicenza Steam Tramway Company Limited”, una società di diritto inglese, con il decisivo supporto dell’industriale Marzotto. La presenza di questa infrastruttura, così strettamente legata a influenze internazionali, ha caratterizzato Valdagno come una città in grado di integrare visioni e pratiche di oltre frontiera.

L’arrivo di dirigenti e professionisti provenienti da molteplici contesti nazionali ed internazionali ha, inoltre, arricchito la città con una pluralità di culture e approcci. Questo flusso di competenze diverse, di idee e di valori ha infuso un dinamismo unico alla comunità locale, rendendo Valdagno un crocevia di esperienze e saperi.

Oggi, l’obiettivo è di recuperare questa vocazione attrattiva, nonostante l’assenza di aziende singolarmente trainanti. Si dovrebbe infatti promuovere Valdagno come un centro di attrazione per talenti, idee e iniziative provenienti da tutto il mondo. Una visione che dovrebbe permeare tutte le sfere della vita cittadina, dall’economia alla cultura, dall’istruzione alle infrastrutture.

Il ritorno a un’identità cosmopolita potrebbe avere ripercussioni positive su diversi livelli. Creerebbe una comunità più dinamica e aperta, capace di integrare prospettive diverse. Stimolerebbe l’innovazione e l’intraprendenza, attirando giovani talenti desiderosi di contribuire a uno scenario in evoluzione. Infine, migliorerebbe la vivibilità di Valdagno, attraverso l’offerta di servizi di eccellenza, tanto per i cittadini quanto per coloro che la città decide di accogliere.

Nella riproposizione di questa vocazione cosmopolita, un ruolo fondamentale dovrebbe essere giocato dal settore dei servizi. La città dovrebbe puntare ad eccellere in questo ambito, offrendo un alto livello di servizi sia per i residenti che per gli ospiti. Questo impegno si tradurrebbe in un incremento della qualità dei servizi pubblici e privati, dall’istruzione all’ospitalità, dalla mobilità alle opportunità ricreative, rendendo Valdagno un luogo ideale sia per chi ci vive che per chi la visita.

Conclusioni

Per Italia Innovation, il destino di Valdagno coincide con il futuro dell’Occidente. La città laniera, che ha rappresentato a lungo il volto dell’industria italiana, in quanto cuore pulsante dell’economia locale e simbolo di un’identità lavorativa radicata, oggi necessita di una nuova visione e di un rinnovamento a partire dall’impegno dei suoi cittadini.

La delocalizzazione della sua più grande azienda, la fuga dei giovani (-40% di trentenni residenti negli ultimi 20 anni) e una stagnazione politica prolungata hanno lasciato segni profondi. Il destino di Valdagno è anche per questo lo specchio delle sfide che affronta l’Occidente, sfide che richiedono una risposta collettiva, innovativa e coraggiosa.

Crediamo fermamente che Valdagno possa diventare un laboratorio per il futuro, un modello di resilienza e rinascita. La sua trasformazione può essere l’emblema di un nuovo modo di pensare alla democrazia, ai diritti e al capitalismo, una lente attraverso cui osservare e ripensare il nostro modo di vivere, lavorare e coesistere. Una innovazione che può passare attraverso la crescita del ruolo di Valdagno sotto cinque aspetti.

Una città connessa con l’occidente: Valdagno non è una città in declino, ma uno dei luoghi in cui si deciderà il futuro delle società occidentali. La sua trasformazione può diventare un modello, un esempio di come le sfide globali possano essere affrontate con successo a livello locale. La capacità di riemergere dalle difficoltà, di reinventarsi, rappresenta la prova tangibile della resilienza delle comunità e della loro capacità di adattarsi e innovare in risposta ai cambiamenti. La trasformazione di Valdagno in una città sostenibile e inclusiva potrà essere l’esempio che il cambiamento è possibile, e che il futuro può essere costruito con audacia e visione.

Una città laboratorio per un nuovo capitalismo: Valdagno può sperimentare con il proprio tessuto sociale nuove strade per il compimento di un capitalismo equo e sostenibile, che valorizzi la dignità del lavoro e l’innovazione come motori di sviluppo. Un capitalismo che non sacrifichi le risorse del pianeta e il benessere delle persone sull’altare del profitto, ma che sia capace di generare ricchezza condivisa e di promuovere la coesione sociale. Un capitalismo che riconosca il valore delle comunità locali e le sostenga nel loro sviluppo, che sia capace di integrare l’efficienza economica con la responsabilità sociale.

Una città capace di trasformare il paesaggio urbano e delle periferie: La trasformazione del tessuto urbano e delle periferie può rappresentare uno dei cardini della rinascita di Valdagno. Valorizzare il patrimonio esistente, recuperare e riqualificare gli spazi abbandonati, creare nuovi luoghi di vita, di lavoro e di socializzazione, attenti alle esigenze del presente e aperti alle possibilità del futuro. Creare spazi urbani accoglienti, inclusivi, sostenibili, in grado di favorire l’interazione e la condivisione, di stimolare l’innovazione e la creatività.

Una città dalla democrazia viva: Il rafforzamento della democrazia a livello locale è fondamentale per promuovere il cambiamento. È necessario promuovere una partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, soprattutto delle nuove generazioni, nei processi decisionali. Creare spazi di confronto e di dialogo, in cui le diverse voci della comunità possano essere ascoltate e valorizzate, è il primo passo per una democrazia partecipativa e inclusiva.

Una città che si confronta: La creazione di un dibattito aperto e profondo sul futuro di Valdagno è essenziale per costruire una visione comune e condivisa. La trasformazione della città non dovrebbe avvenire dall’alto, ma dovrebbe essere il risultato di un processo collettivo, in cui le idee, i progetti, le aspirazioni dei cittadini trovino spazio e possano contribuire alla definizione del futuro comune.

Per queste ragioni è arrivato il momento che una nuova classe dirigente – politica e sociale – si adoperi per trasformare Valdagno da città industriale ad industriosa, con nuove aperture sul mondo, promuovendo azioni e contenuti capaci di produrre impatto locale con un significato globale.

4 Comments

  1. Francamente mi stupisce che siano trascorsi ben 80 giorni dalla giornata del 15 Aprile.
    Se la trasformazione della città dovrebbe essere il risultato di un processo collettivo, esso è possibile solo se la partecipazione attiva, in particolare delle generazioni più giovani, è fortemente voluta, ricercata, promossa, sollecitata e curata creando effettivi “spazi” in cui i giovani si sentano realmente protagonisti e con possibilità di influenzare (se non decidere) la pianificazione di Valdagno. E’ oramai un classico il richiamo alla partecipazione attiva che ricompare sempre ad un anno dalle elezioni amministrative per poi dissolversi. Forse ricordo male, ma a Valdagno l’ultima reale esperienza di partecipazione attiva “dal basso” svincolata dalle logiche partitiche risale alla lista civica “Espressione popolare” (probabilmente Lei non era nato).

    • Buonasera Flavio e grazie per il suo commento. Concordo con lei che concetti come la partecipazione, il coinvolgimento dei giovani e direi anche più in generale l’appello al senso civico sono tutti cavalli di battaglia utilizzati nelle campagne elettorali e spesso dimenticati il giorno dopo le elezioni. Personalmente non vedo una correlazione tra il tempo che è intercorso dalla giornata del 15 aprile alla pubblicazione di questo testo e l’assenza di una genuina possibilità di partecipazione attiva. Anzi, Italia Innovation in quanto impresa impegnata nel campo dell’innovazione ha cercato – considerato il contesto – di introdurre uno spirito ed una metodologia nella cittadinanza che sono stati ben accolti. In questi 80 giorni i cittadini convenuti, come è giusto che sia, hanno dato forma a diverse assemblee spontanee in cui si sta cercando di portare avanti con molteplici punti di vista ed obiettivi le cose migliori che sono emerse in quella giornata. Infine, personalmente e come ho cercato di introdurre anche in questo secondo articolo, proverò a dare anche un seguito più culturale e politico ad un’idea moderna per il futuro di Valdagno. Non so se sono sufficientemente giovane per poter caratterizzare questo ‘spazio’ con i tratti da lei auspicati e che condivido pienamente, ma di certo questa é e cercherà di rimanere un’iniziativa svincolata dalle logiche partitiche e soprattutto capace di mantenere una carica innovativa anche dopo l’imminente appuntamento elettorale.

      • Buonasera Marco,
        capisco che mi sono male espresso e me ne scuso.
        La mia osservazione temporale non era una critica e nemmeno l’evidenziazione di una contraddizione peraltro inesistente.
        Seguirò il suo percorso con attenzione e simpatia.
        Buon lavoro

        • Grazie mille Flavio, ovviamente nessuna scusa era dovuta – confido che questo blog possa diventare nei prossimi mesi un luogo sempre più frequentato anche per annotare tutte quelle questioni su cui è necessario porre attenzione e lavoro. Grazie dunque anche per avermi dato la possibilità di approfondire questi aspetti, e confido che rimarremo connessi! A presto!

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