politiche energetiche
di Marco Mari
22 Marzo 2022
We The Power: costruire dal basso il futuro della nostra valle condividendo l'energia
Facendo nostro il messaggio lanciato qualche mese fa dalla campagna “We The Power” di Patagonia, l’alta Valle dell’Agno può diventare una grande comunità energetica a partire dalle 6 centrali idroelettriche che sono di proprietà pubblica e delle opportunità che il PNRR offre sia in tema di efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e privata che in tema di sviluppo di innovativi sistemi agro-voltaici.
Cosa sono le Comunità Energetiche
Presenti da anni nei paesi del Nord Europa, le comunità energetiche sono state definite nel 2018 dalla Direttiva UE RED II1 (Renewable Energy Directive) e consistono in associazioni tra cittadini, enti locali, attività commerciali ed imprese che decidono di unirsi al fine di dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili.
I membri di una Comunità Energetica decidono dunque di investire assieme e mettere a rete i propri impianti di energia rinnovabile non solo al fine di produrre, ma anche di condividere lo stoccaggio ed il consumo dell’energia prodotta.
Il Governo Italiano ha provveduto ad introdurre il contenuto della Direttiva RED II, e quindi la possibilità di costituire le comunità energetiche, attraverso due iniziative di legge: la prima, nel 2019, introducendo la disciplina2 per la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e per l’accesso agli incentivi previsti, la seconda, a fine 20213, apportando delle modifiche per rendere possibile la costituzione di comunità energetiche dalla dimensione cittadina.
Se infatti nel 2019 la disciplina transitoria e sperimentale consentiva l’adesione alle Comunità Energetiche solo con impianti dalla potenza massima di 200 KW e distribuendo il consumo oggetto di incentivazione a livello di quartiere attraverso le cosiddette cabine secondarie, le novità introdotte dal legislatore hanno aumentato il limite di potenza dei singoli impianti aderenti a 1 MW e definito un sistema di connessione elettrica dalla geografia più ampia riferendosi alle cabine primarie, che ad esempio a Valdagno sono due.
Come accennato, il rispetto di questi parametri è importante non solo per la possibilità di veder figurare o meno degli impianti all’interno delle costituende comunità energetiche, ma anche per determinare la misura dell’accesso ai sistemi di incentivazione che prevedono, per la durata di 20 anni, risorse pubbliche per la remunerazione degli impianti dedicati al consumo condiviso nel territorio dell’energia rinnovabile prodotta.
Un altro aspetto di importante considerazione è la data di realizzazione degli impianti, in quanto è previsto che possono far parte delle comunità energetiche quelli entrati in esercizio dopo il 15 dicembre 2021, ferma restando la possibilità di adesione per impianti esistenti “sempre di produzione di energia elettrica rinnovabile, per una misura comunque non superiore al 30 per cento della potenza complessiva che fa capo alla comunità”4.
Attraverso queste disposizioni, cui rimanda su più aspetti il PNRR, l’Unione Europea e l’Italia stanno dunque promovendo una rivoluzione nel campo della produzione e distribuzione energetica, all’insegna di uno sviluppo di energia a chilometro zero e di smart grid, ovvero di reti distributive intelligenti.
Proviamo dunque a vedere che cosa si potrebbe fare a Valdagno.
Una politica energetica comunale
La necessità di analisi e monitoraggio delle numerose disposizioni normative ed attuative, unite alla responsabilità di guida del processo di costruzione delle Comunità Energetiche che il legislatore ha affidato agli enti locali, dovrebbe portare l’Amministrazione Comunale di Valdagno a progettare una politica energetica del territorio coinvolgendo i cittadini e le imprese del territorio.
La transizione ecologica, e la stessa attuazione del PNRR, sta infatti evidenziando la necessità di rafforzare le strutture municipali al fine di organizzare a livello locale misure micropolitiche connesse alle macropolitiche di livello europeo.
Questa azione potrebbe dar seguito al PAESC Valle dell’Agno, ovvero l’impegno per una politica a favore dell’energia sostenibile che i 6 comuni della vallata hanno siglato nel 2016 con l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le proprie emissioni di gas serra del 40%.
In questa partita, i cittadini potrebbero guardare al municipio non solo come soggetto ispiratore e coordinatore di un’innovativa politica energetica comunale, ma anche come punto di riferimento per il finanziamento, la realizzazione e la gestione degli impianti ad energia rinnovabile.
Oltre agli impianti fotovoltaici, già presenti in edifici pubblici come ad esempio le Scuole Elementari Manzoni ed il Palalido5 con una potenza di 20 KW ad impianto, il Comune di Valdagno possiede, attraverso la società partecipata Impianti Agno, 6 centrali idroelettriche dislocate nell’alta Valle dell’Agno, che potrebbero dare alle Comunità Energetiche una dimensione di rilievo sin dalla loro creazione.
Water Valley
Volendo ricondurre lo sviluppo economico e sociale della nostra vallata ad un elemento fondamentale, l’acqua potrebbe avere le carte in regola per candidarsi a questo ruolo.
L’acqua ha segnato infatti il nostro tempo sia nei momenti più felici, come lo sviluppo termale a Recoaro o quello dell’industria laniera a Valdagno, che negli episodi più tragici come la recente vicenda dell’inquinamento da PFAS.
Ed è dall’acqua che potrebbe riprendere vigore una politica energetica comunale, considerata non solo la presenza di centrali idroelettriche pubbliche, ma anche il legame storico ed ancora attuale che il nostro territorio ha con questo tipo di impianti grazie all’impulso dato dalle iniziative della famiglia Marzotto6, e che sono state oggetto di una recente acquisizione da parte di Ascopiave7.
Soffermandoci in questa sede sul possibile ruolo delle centrali pubbliche, sono infatti altrettanto recenti le notizie che riguardano il cambiamento degli assetti patrimoniali e dell’azionariato di Impianti Agno, società a partecipazione pubblica che vede nel suo capitale la presenza dei 6 comuni della Valle dell’Agno e di 4 della bassa Val Leogra (Isola Vicentina, Malo, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano) e che possiede oltre alle 6 centrali idroelettriche, reti ed infrastrutture idriche operanti nel territorio dei comuni partecipanti8.
Secondo quanto risulta dalle recenti delibere del Consiglio Comunale di Valdagno e della Giunta9, Impianti Agno10 sta per cedere a ViAcqua – altra società a partecipazione pubblica afferente al territorio della provincia di Vicenza – il ramo delle proprie reti ed infrastrutture idriche.
Rimarrà così nel patrimonio di Impianti Agno il ramo delle centrali idroelettriche, che i Comuni di Valdagno e Recoaro Terme intendono rilevare – una volta completata l’operazione con ViAcqua – acquisendo le quote societarie di Impianti Agno attualmente in possesso degli altri comuni della Valle dell’Agno e della bassa Val Leogra.
L’iniziativa è certamente lodevole e merita un plauso per la tempestività e per la capacità di visione dimostrata dai Sindaci di Valdagno e Recoaro.
In questo senso, si potrebbe dunque migliorare l’indirizzo che la Giunta Comunale di Valdagno ha intrapreso lo scorso 28 Dicembre 2021, dove si è deliberato di fondere la società Impianti Agno ed il suo patrimonio rappresentato dalle centrali idroelettriche dell’alta Valle dell’Agno con la società Impianti Astico, partecipata dai 24 comuni della Valle dell’Astico (tra cui Thiene, Marano Vicentino e Piovene Rocchette).
Questo progetto di fusione porterebbe dunque le centrali idroelettriche del nostro territorio all’interno di una società a partecipazione pubblica più grande, anche con l’obiettivo – secondo quanto si legge dalla delibera della Giunta11 – di sviluppare ulteriori aggregazioni con big players del mercato dell’energia pulita o con altre società a partecipazione pubblica.
Con questa visione, le centrali idroelettriche dell’alta Valle dell’Agno continuerebbero dunque a dover vendere sul mercato l’energia rinnovabile prodotta e potrebbero presto ritrovarsi destinate a diventare di proprietà di soggetti distanti dalla nostra comunità non appena scadranno, tra il 2028 ed il 2030, gli incentivi statali per la produzione di energia pulita di cui sia Impianti Agno che Impianti Astico stanno beneficiando, e che per il futuro il legislatore ha indirizzato anche verso le Comunità Energetiche.
Legenda – Verde: Centrali Impianti Agno / Azzurro: Centrali Ascopiave / Rosso: ElleErre
Mobilitarsi per le comunità energetiche, adesso
A parere dello scrivente, non collegare il cambiamento degli assetti patrimoniali e societari di Impianti Agno con l’emergente fenomeno delle Comunità Energetiche Rinnovabili, significherebbe per il nostro territorio mancare una grande occasione storica.
Il nuovo capitalismo e la nuova globalizzazione che stanno emergendo grazie alla transizione digitale ed a seguito della crisi pandemica, rendono improvvisamente datate le strategie che disegnano sistemi economici antitetici alla prossimità.
Questo vale anche per le politiche energetiche, dove i recenti interventi del legislatore, con il PNRR ed il recepimento della Direttiva UE RED II, mirano a favorire il più possibile una produzione ed un consumo energetico intelligente ed a chilometro zero.
Una politica energetica del futuro a Valdagno è possibile.
Attraverso un progetto di rete, i cittadini, le imprese e gli enti locali del nostro territorio potrebbero lavorare insieme cogliendo le opportunità previste dal PNRR per l’efficientamento energetico degli edifici, per lo sviluppo di sistemi agro-voltaici e per l’innovazione dei sistemi di distribuzione energetica, raggiungendo attraverso l’unione di impianti fotovoltaici di nuova generazione e delle centrali idroelettriche già esistenti, la costituzione di una o più Comunità Energetiche per dare una svolta allo sviluppo della nostra economia e, perché no, rinnovare l’indirizzo strategico dell’integrazione della Valle dell’Agno.
We The Power
Il docu-film di Patagonia sulle Comunità Energetiche
Diretto da David Garrett Byars, We The Power è il documentario con cui Patagonia ha lanciato la sua campagna per mettere in luce il crescente movimento delle comunità energetiche in tutta Europa.
Qui sotto è possibile guardare la versione sottotitolata. Se non compare l’italiano, basta cliccare sul pulsante delle impostazioni e scegliere la lingua.
Marco Mari
32 anni, è co-fondatore ed amministratore delegato di Italia Innovation, società che si occupa di ricerca applicata ed alta formazione per lo sviluppo dell’economia manifatturiera.
E’ stato responsabile per l’innovazione digitale e creativa di Domori, azienda appartenente al Polo del Gusto – Gruppo illy, e direttore creativo in Fabrica, centro di ricerca del Gruppo Benetton.
Si è laureato in Scienze Giuridiche presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sta attualmente conseguendo un Master in Relazioni Internazionali presso l’Università di Harvard.
note e riferimenti
1. Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Direttiva UE 2018/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, 21 Dicembre 2018
2. Gazzetta Ufficiale, Decreto Legge n.162/2019
3. Gazzetta Ufficiale, Decreto Legge n. 199/2021
4. Camera dei Deputati, Studi – Attività Produttive, Autoconsumatori e comunità di energia rinnovabile, 2 Febbraio 2022
5. PAESC Valle dell’Agno, Produzione locale di Energia Elettrica, pag. 148
6. S. Sottoriva, Energia dall’Acqua – Le centrali idroelettriche dell’alta Valle dell’Agno, ed. Cierre, 2017
7. Comunicato Stampa di Ascopiave, Perfezionata l’acquisizione della partecipazione di maggioranza in Eusebio Energia Srl, 28 Gennaio 2022
8. Impianti Agno Srl, statuto della società e sito internet aziendale
9. Comune di Valdagno, Verbale del Consiglio Comunale del 2 Novembre 2021
10. Impianti Agno Srl, Verbale dell’Assemblea dei Soci del 31 Maggio 2021
11. Comune di Valdagno, Delibera di Giunta Comunale, 28 Dicembre 2021